La Ricerca per la Salute
- 29 Aprile 2016
- Fondazione_NS
- Comunicati Stampa
Ciclo di incontri sulla ricerca e su come influisce, migliorandola, sulla qualità e l’aspettativa di vita
Concluso il ciclo di incontri del programma legato al Silicon Valley Study Tour, nel quale sono state presentate esperienze relative all’innovazione tecnologica, la Fondazione Novara Sviluppo ha voluto dare voce anche alla propria anima legata alla ricerca.
E’ nato così “La Ricerca per la salute” un programma di quattro incontri nei quali verranno illustrati differenti settori nell’ambito appunto della ricerca scientifica, e per ognuno le ricadute reali e pratiche sulla nostra vita e sulla nostra salute.
“E’ un modo per avvicinare due mondi che tradizionalmente interagiscono poco – spiega Giovanni Rizzo, presidente della Fondazione Novara Sviluppo – un modo perché la gente smetta di credere che la ricerca sia qualcosa di lontano e quasi fantascientifico, ma anche perché la ricerca capisca l’importanza di dialogare con quelli che, di fatto, sono i destinatari delle proprie scoperte e attività”.
Avvicinare la ricerca alla gente e viceversa è dunque l’obiettivo di questi primi quattro appuntamenti.
Il primo sarà realizzato in collaborazione con l’Associazione Amici della Neurochirurgia “Enrico Geuna” giovedì 5 maggio alle ore 18, presso la Sala Pagani della Fondazione Novara Sviluppo.
“La sala operatoria ibrida e l’utilizzo del neuronavigatore in neurochirurgia” – questo il tema dell’incontro – vedrà la presenza del Dott. Christian Cossandi, neurochirurgo dell’Ospedale Maggiore di Novara, e naturalmente del Dott. Gabriele Panzarasa, direttore della Struttura di Neurochirurgia dell’Ospedale Maggiore di Novara.
Illustreranno la nuova “Sala operatoria Ibrida”: “piccolo” gioiello di tecnologia che permette di eseguire scansioni sia durante sia al termine dell’intervento. “Durante l’intervento cerebrale – si legge infatti sulla presentazione – la TAC permette al chirurgo di valutare esattamente e in tempo reale dove sia localizzata la lesione, a che punto sia l’asportazione e quanto resti ancora da rimuovere. La Tac può inoltre evidenziare eventuali residui tumorali, che, nel caso di neoplasie maligne possono essere trattati con radioterapia intraoperatoria”.
Di più: negli interventi sulla colonna vertebrale la Tac intraoperatoria azzera i rischi di lesione di midollo spinale, radici nervose e grossi vasi arteriosi o venosi, riducendo sensibilmente i tempi e i rischi operatori.
Non è fantascienza: è una realtà che grazie allo straordinario impegno dell’Associazione Amici della Neurochirurgia “Enrico Geuna”, e dello stesso Dott. Panzarasa, nonché al contributo di Fondazioni e Privati è una realtà presto attiva presso la Struttura Neurochirurgica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara.
L’ingresso è libero e l’incontro è aperto al pubblico, agli studenti e a quanti desiderano conoscere come la ricerca stia davvero migliorando le nostre vite, ogni giorno.
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