Io ho un cromosoma in più. E tu? La Sindrome di Down raccontata fra noi

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Nelle cellule degli esseri umani ci sono 46 cromosomi, divisi in 23 coppie e numerati da 1 fino a 23. L’insieme di questi cromosomi definisce le caratteristiche di ogni persona. Quando nella cellula è presente una terza copia del cromosoma 21 l’individuo è affetto dalla Sindrome di Down, definita anche infatti trisomia 21.

Sarà questo il tema del secondo incontro nell’ambito della rassegna divulgativa La Ricerca per la Salute, proposta dalla Fondazione Novara Sviluppo, in programma il prossimo giovedì 16 maggio. Maria Elisa Salvalai, bresciana, classe ’90, dal 2015 ricercatrice a Novara presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’UPO, sarà la protagonista della conferenza “Io ho un cromosoma in più. E tu? La Sindrome di Down raccontata fra noi”.

Raccontare la ricerca

“Cercherò di raccontare nella maniera più semplice possibile una tematica che si pensa di conoscere ma che vale la pena approfondire” spiega la dott.ssa Salvalai, dottoranda al terzo anno presso il laboratorio di Neuroplasticità della prof.ssa Grilli, che svolge la sua attività di ricerca presso il Parco Scientifico di via Bovio. “Mi piace l’idea che il mondo della ricerca scientifica possa comunicare al maggior numero possibile di persone. E volevo provare in prima persona l’esperienza divulgativa. E’ per questo che ho risposto positivamente con molto piacere all’invito della Fondazione”.

La conferenza si terrà presso la Sala Pagani della Fondazione Novara Sviluppo a partire dalle ore 18.00. L’ingresso è libero, gradita l’iscrizione all’indirizzo mail: info@www.novarasviluppo.it.

La Ricerca per la Salute proseguirà con altri 2 incontri in calendario giovedì 30 maggio e 6 giugno, con temi leucemia infantile e malaria. L’iniziativa è rivolta a chiunque desideri comprendere l’importanza della ricerca e di come impatti sulle condizioni di vita della popolazione.

“Ci fa molto piacere avere nuovamente l’UPO come partner dell’iniziativa” – afferma il presidente della Fondazione Giovanni Rizzo – “e siamo molto contenti di poter dare ai suoi ricercatori l’opportunità di raccontare ciò che fanno con passione proprio all’interno della Fondazione. Il nostro obiettivo deve essere sempre più quello di supportare la ricerca universitaria.  Sfruttando al meglio le risorse provenienti dal 5 x mille, di cui siamo beneficiari, finanzieremo nuove borse di studio per i nostri ricercatori”.

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